I NOSTRI DIPARTIMENTI
Fin dall’antichità il territorio lombardo è noto per la produzione di tessuti. Gli Sforza, già da metà Quattrocento, spingono i contadini della zona a introdurre la coltivazione del gelso, indispensabile per alimentare i bachi da seta. Così la zona comasca in particolare assume un ruolo di primo piano nella produzione della seta: sorgono tessiture e filande, nascono nuove professioni che impiegano le donne del territorio nelle diverse fasi di produzione della stoffa, cresce la superficie dedicata alla coltivazione del gelso superando il 90% nel corso del diciottesimo secolo. Il territorio di Como, quindi, diviene protagonista e, a metà ‘800, arriva a produrre oltre un terzo del fabbisogno nazionale di seta di quel periodo.
Sebbene oggi in Italia non ci siano più coltivazioni di gelso come accadeva fino alla Seconda Guerra Mondiale, tuttora il territorio è caratterizzato dalla presenza di molte aziende che si dedicano a quest’attività con grande abilità e destrezza. Ora la materia prima viene importata dalla Cina, che ha grande esperienza nella produzione di seta, ma il filo grezzo viene portato qui, raffinato e lavorato in Italia. Senza dimenticare la lunga storia comasca, tutti questi aspetti spingono le aziende a innovare attraverso figure, tecnologie e materiali nuovi.
Nel solco della tradizione, quindi, il corso di Textile product manager and designer di ITS Academy Machina Lonati, in collaborazione con Enfapi Como, si pone l’obiettivo di formare figure pronte a ereditare il know-how di queste grandi aziende manifatturiere per andare incontro al futuro che le attende.
Insieme a Stefano Mariani, direttore di Enfapi Como, l'ente di formazione di Confindustria Como, abbiamo ripercorso alcuni aspetti caratteristici della produzione del territorio con la prospettiva di comprendere meglio le figure professionali richieste, i compiti di un product manager nel settore e le peculiarità di un mercato dove player diversi si relazionano tra loro ogni giorno.
La sede di Enfapi Como dedicata al comparto tessile sorge a Lurate Caccivio, a una decina di chilometri dal centro città, uno dei centri nevralgici della produzione serica. “In questa zona si è creato recentemente un forte fabbisogno di figure professionali da parte delle aziende tessili”, ci spiega Stefano Mariani, “un periodo di crisi nel 2009 aveva portato a diverse chiusure aziendali, ma oggi ci troviamo in una fase di crescita in cui risulta difficile riuscire a sostituire le persone capaci e preparate che si congedano dal lavoro e cresce la necessità di immettere nuove risorse in queste realtà”.
Di che figure professionali stiamo parlando?
“La richiesta di figure del settore tessile comasco è molteplice: va da persone che si occupano della parte di tessitura, del controllo qualità, della tintura dei tessuti o della stampa a meccanici di tessitura che gestiscono la regolazione dei telai e sono di supporto alle tessitrici.
La figura che abbiamo individuato con questo percorso ITS ha un livello di competenza più elevato e questo richiede un tempo maggiore da dedicare alla formazione. Il product manager, infatti, è una figura che deve possedere delle competenze trasversali oltre ad aver bisogno di esperienza che può iniziare a maturare già durante la fase di tirocinio proposta proprio all’interno del corso”.
Il product manager, infatti, si occupa di rendere concrete le idee proposte dai creativi progettando e trovando soluzioni efficaci per restituire l’idea un tessuto vero e proprio, fatto di fibre, caratteristiche strutturali, colori e pattern.
Che ruolo ha il product manager nel settore tessile e della seta?
“È una figura strategica, storicamente ricoperta dal proprietario dell’azienda o da persone all'interno della famiglia della proprietà a testimonianza dell’importanza strategica ricoperta da questo ruolo all’interno dell’azienda. Andando verso un'organizzazione del lavoro più manageriale, questo ruolo tende a essere sempre più delegato a persone con skills specifiche. Il product manager conosce le modalità, la tecnica, i materiali per la produzione di tessuto e sa interpretare le necessità e i desideri del designer. In particolar modo, è in grado di stimare e determinare i costi di produzione di un dato prodotto e fornire opzioni diverse proponendo fibre o tecnologie alternative, nel rispetto della fascia di prezzo e della clientela a cui il tessuto è dedicato.
Quali sono le soft skills più importanti per il lavoro di un product manager?
“Uno degli aspetti fondamentali è la capacità comunicativa, soprattutto legata all'utilizzo delle lingue straniere, perché in questo momento i clienti sono in gran parte internazionali. Serve anche una buona abilità assertiva, per spiegare e saper far accogliere le proposte quando portano a delle soluzioni operative vincenti per la realizzazione del prodotto. Bisogna essere in grado di mediare con i creativi, riuscire cioè a convincerli che la soluzione proposta dal product manager risponde nel modo migliore le loro esigenze. Senza dubbio l'aspetto delle soft skills, delle competenze relazionali, si deve coniugare con la tecnica, per permettere che si instauri un rapporto di fiducia tra il cliente e il product manager”.
Come si inserisce il product manager nel tessuto produttivo?
“Nell'ambito comasco il product manager ha un'attività davvero intensa perché il settore ha le caratteristiche delle piccole produzioni con richieste molto precise. Tutte le volte che un nuovo tessuto viene messo in macchina, prima c'è stato il lavoro del product manager. Se un'azienda produce decine di chilometri dello stesso tessuto, quel lavoro verrà fatto meno frequentemente, se invece deve produrre solo cento metri di seta, con dei disegni particolari, il lavoro viene ripetuto parecchie volte e bisogna presentare sempre una varietà di colori, di disegni e lavorare a produzioni limitate, con grande attenzione ai dettagli”.
In un mercato in cui i gusti cambiano velocemente e le tecnologie produttive sono in continua evoluzione anche in riferimento a quelle che sono le sensibilità del periodo, la sostenibilità rappresenta un tema centrale e il cliente vi presta moltissima attenzione. “I clienti importanti e soprattutto quelli legati al comparto del lusso”, spiega Stefano Mariani, “chiedono che i capi prodotti vengano realizzati con dei metodi sostenibili per l'ambiente. Compito del product manager sarà individuare e stimolare all'interno dell'azienda un adeguamento dei metodi produttivi e verificare all'interno della filiera, della catena di costruzione del prodotto, che siano garantiti alcuni requisiti legati alla sostenibilità”.
Nel contesto iper competitivo in cui operano le aziende, quale può essere il fattore critico di successo di una produzione come quella comasca?
“I competitor, prima tra tutti la Cina, sono agguerritissimi e bravissimi. Nel mercato del lusso il focus è riuscire a comunicare che il prodotto di Como ha un valore aggiunto proprio perché il cliente finale deve avere fiducia nel brand e creare un rapporto a lungo termine con esso. Sicuramente a Como dal punto di vista del design del prodotto siamo ancora avanti un passo e in più la qualità raggiunge livelli altissimi: lavoriamo praticamente a produzioni su misura, personalizzate, curate direttamente dai product manager per un determinato designer. In Cina hanno una storicità e una tradizione antichissima per la produzione di seta, ma quando fanno una cosa ne fanno diecimila metri, tinta unita, poi magari li ricamano e riescono a mantenere con dei costi molto bassi. L’Italia può essere competitiva grazie a un prodotto differenziato, di grandissimo pregio e alla cura di ogni minuzia”.
Queste caratteristiche rappresentano per i brand del lusso un plus che si estende dal tessuto al prodotto finale contribuendo alla realizzazione di capi di grande valore, spesso unici nel loro genere. Como, quindi, rappresenta un’eccellenza del settore serico che permette di confezionare pezzi unici destinati a re, principesse e star di tutto il mondo. “Tutti i brand del lusso hanno almeno un fornitore nel distretto produttivo di Como”, conclude il direttore di Enfapi Como, ”Entrando nelle tessiture comasche, è possibile vedere tutti i brand del lusso, che siano dell'uno o dell'altro gruppo”.