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Il viaggio non finisce mai

"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si era visto di notte[...]. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre ".

José Saramago

 

L'esperienza Erasmus non è solo un viaggio all'estero, ma anche un viaggio dentro sé stessi, un'opportunità irripetibile per scoprire nuove culture, stringere amicizie indimenticabili e crescere personalmente e professionalmente. Queste sono alcune delle considerazioni  di Alessia Battilana, Sveva Tellaroli, Chiara Raccagni e Anna Trementini, studentesse di ITS Academy Machina Lonati, che hanno condiviso con noi al rientro dalla loro esperienza Erasmus+.

 

Alessia a Valencia, in Spagna, ha lavorato presso Valencia Language Exchange come social media manager e assistente clienti durante eventi ed escursioni. Ha rivitalizzato l’immagine social dell’azienda e offerto consulenze strategiche. Sveva ha svolto il tirocinio a Lorca, in Spagna, presso Alcalink, un'agenzia di e-commerce e digital marketing, occupandosi principalmente di SEM e supportando le risorse umane e il marketing interno. Chiara ha operato come social media manager presso Nautika Centar Nava a Spalato, in Croazia, concentrandosi sulla creazione di video per Instagram e TikTok. Anna ha lavorato come Social media Assistant in un’agenzia di Barcellona che offre corsi di lingua a studenti e lavoratori internazionali. Ora il sito dell’azienda mostra in homepage il video di cui lei ha curato l’editing.

Come è stato vivere all'estero?
"Prima di partire c’è sempre un po’ di timore: non conoscere nessuno e la paura di non sapere effettivamente come ci si troverà è normale, ma vivere in un altro paese è stata una bellissima esperienza. Cambiare aria, ambiente e persone fa sempre bene; non serve solo per conoscere meglio il mondo ma anche per riscoprire da dove provieni. L’importante è armarsi di coraggio e di spirito di adattamento!"


In che modo questa esperienza ha influenzato il vostro sviluppo personale e professionale? E cosa porterete con voi di questa esperienza?
"Sicuramente ho scoperto luoghi nuovi e provato esperienze che mi hanno arricchita non solo a livello personale ma anche culturalmente," dice Alessia. "Mi sono interfacciata con persone provenienti da diversi luoghi del mondo che mi hanno stimolata verso nuove e  diverse culture. Dopo questa esperienza ho capito che desidero lavorare all’estero, in un contesto dinamico e pieno di stimoli diversi."

"Mi ha aiutato a essere più aperta," spiega Sveva. "Essendo riservata, questa esperienza mi ha permesso di mettermi in gioco, mi ha fatto trovare il coraggio di chiedere aiuto quando ne avevo bisogno. Per il mio carattere timido, tutto questo non è scontato! Per il mio futuro professionale mi porterò dentro l’entusiasmo nello svolgere le attività e la disponibilità nell'aiutare quando qualcuno ha bisogno."


Chiara ha migliorato la conoscenza delle lingue: "Ma soprattutto sono uscita dalla mia comfort zone, imparando ad adattarmi e scoprendo in me delle capacità di problem solving! Durante lo stage ho messo in pratica ciò che avevo studiato in ITS."
 

Sicuramente ho migliorato il mio inglese e spagnolo”, spiega Anna. “Ho imparato soprattutto a capire come funziona il lavoro in un ufficio e come tutti siamo chiamati a contribuire a rendere un ambiente lavorativo positivo: con rispetto e cordialità!”.

 

 

Fino al 25 agosto è possibile candidarsi: quali consigli daresti a chi sta pensando di partecipare al programma Erasmus+? C'è qualcosa che avreste voluto sapere prima di partire?
“È un’esperienza nuova dove si possono conoscere molte persone e capire meglio se stessi. La paura di perdersi qualcosa a casa è infondata; partire è difficile, ma sarà tutto di guadagnato. L’importante, quando si manda la propria candidatura, è non focalizzarsi troppo su una determinata destinazione o nazione perché ogni luogo ha qualcosa da raccontare. Consigliamo di partecipare senza pensarci troppo: vivere all’estero è un’esperienza bellissima che alla nostra età si può affrontare con una spensieratezza che da più grandi difficilmente ci sarà concessa.”

 

Hai qualche aneddoto divertente o memorabile da condividere?

Alessia racconta: "Ora, non avendo parlato praticamente mai italiano, spesso faccio fatica a ricordarmi le parole. Magari voglio esprimere un concetto e mi viene in mente in spagnolo o in inglese, ma non in italiano!"
Sveva ricorda: "Credo che la cosa più memorabile siano state le persone che ho conosciuto durante la mobilità, perché ci si affeziona in poco tempo."
Chiara condivide un aneddoto: "Non so se sia divertente, ma prima di partire il mio proprietario di casa mi aveva detto che avrei avuto una coinquilina spagnola e una argentina. Fun fact: non è stato così, ma solo alla fine dell’Erasmus ho scoperto che le due ragazze con cui avevo legato di più erano proprio quella argentina e quella spagnola che avrebbero dovuto essere le mie coinquiline, ma che alla fine non avevano  scelto quella casa."
A Barcellona Anna: “Una sera, in un piccolo Pueblo della città, durante il Pizza Festival, io e i miei amici ci siamo trovati in un evento dedicato a Raffaella Carrà. Abbiamo cantato sia le canzoni italiane che quelle tradotte in spagnolo e ci siamo divertiti tantissimo!”
 

E ora?

Alessia, Sveva, Chiara e Anna sono tornate a casa, ma l'Erasmus+ ha lasciato in loro un segno indelebile. Questa esperienza ha arricchito le loro vite, regalando loro nuove competenze, amicizie e una visione più aperta e globale. Per Chiara, l'Erasmus ha rappresentato la scoperta di se stessa e del desiderio di lavorare in Italia. Alessia, Sveva e Anna, invece, sognano un futuro professionale all’estero, in contesti dinamici e stimolanti.

Il loro viaggio non è stato solo geografico, ma anche interiore, e il ritorno a casa non è una fine, ma un nuovo inizio, carico di potenzialità e sogni da realizzare. Il viaggio non finisce mai.

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