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Dal cliente al negozio passando per l’Assistant Store Manager

 

Sai quanti ingranaggi devono girare per far funzionare un negozio o un ristorante? Quante cose da sapere, da ricordare, da controllare? Noi scommettiamo che se non hai mai lavorato nel settore, nemmeno lo immagini! 

 

Il corso di Assistant Store Manager è pensato proprio per chi è incuriosito dal mondo del retail e del food, ma soprattutto vorrebbe imparare a coordinare tutti gli aspetti gestionali e manageriali di un punto vendita. Il percorso didattico è progettato insieme a Confimprese Servizi che accoglie nella sua rete molte delle realtà che compongono il settore terziario del nostro Paese
Abbiamo chiesto a Nicola Minelli, General Manager di Confimprese Servizi, di raccontarci dell’organizzazione in cui opera e dell’idea che sottostà alla progettazione di questo percorso didattico tanto composito ed eclettico. 

 

I corsi associati

Corso di Store Manager & Area Manager

Di cosa si occupa Confimprese Servizi?
“Si tratta di una delle associazioni italiane più importanti del settore retail. Rappresentiamo catene di negozi, a gestione diretta o in franchising, e nel complesso oltre 450 insegne del commercio: brand come Yamamay, Burger King, OVS e Mondadori che spaziano dalla ristorazione, al mondo dell'intrattenimento, fino all'abbigliamento. I nostri compiti principali sono organizzare eventi e momenti di networking e guidare percorsi di approfondimento per gli addetti del settore”.

 

Qual è l'obiettivo di Confimprese nel proporre questo tipo di percorso?
“Il percorso di Assistant Store Manager è nato proprio sui tavoli di Confimprese grazie all’input della community degli HR. Spesso riuniamo gruppi di lavoro tematici per capire quali sono le esigenze, i bisogni e provare a dare delle risposte concrete, così spesso raccogliamo suggerimenti con lo scopo di supportare associati e aziende del nostro gruppo. 
Il percorso è unico in Italia e permette di ottenere un diploma spendibile in un settore che, fino a oggi, non aveva un percorso di studi di riferimento. Al termine dei due anni, si saranno acquisite una serie di competenze, orizzontali e verticali, per iniziare una carriera in crescita all'interno del settore del retail o della ristorazione.
C’è da considerare che essere lo store manager di un negozio della rete di Confimprese equivale a essere un piccolo imprenditore: gestire team da cinquanta persone e business della dimensione di piccole aziende richiede sicuramente un livello sempre crescente di abilità”.

E quali sono queste competenze, sempre più richieste sul mercato? 
“Il percorso prevede l'alternanza tra momenti di aula e on-the-job, proprio per essere sicuri che la teoria si mescoli perfettamente con la pratica, con l'esperienza sul campo. Oltre a competenze tecniche, come l’amministrazione finanziaria del punto vendita, la gestione del magazzino, la riorganizzazione pratica delle attività nello spazio commerciale, saranno necessarie anche altre competenze più soft, ma altrettanto rilevanti, come la capacità di coordinare il team, il problem solving e la creatività, immancabile per affrontare un problema”. 

 

Il percorso, infatti, è costituito da diverse aree tematiche con l’obiettivo di completare la formazione di questi professionisti. Vendita, retail management, gestione del punto vendita, direzione e controllo, amministrazione e aspetti economico-finanziari, risorse umane, magazzino e supply chain management, ma anche client management, tecniche di vendita, soft skills, marketing e comunicazione sono gli aspetti principali che vengono affrontati durante il corso. Lo scopo è offrire una formazione completa che permetta di conoscere tutto il processo di vendita e le dinamiche organizzative di uno spazio commerciale: è indubbio, infatti, che per agire anche soltanto in una delle fasi di questo percorso e farlo con consapevolezza, serva conoscerlo e comprenderlo in maniera globale. 


 

“L’obiettivo”, continua Nicola Minelli, “è costruire una figura a 360° che abbia tutti gli strumenti nella propria cassetta degli attrezzi per gestire il lavoro all'interno del punto vendita, dalla A alla Z”. 

 

Che sfide propone il futuro in relazione al punto vendita fisico rispetto al digitale e alla tecnologia? Come questo sta acquisendo sempre più importanza e come il fisico può reagire?
“Il mio punto di vista è la sintesi di ciò che sentiamo dagli associati ogni giorno: il retail ha bisogno delle interazioni umane, il commercio è prima di tutto un fatto di fiducia. Io compro dove c’è qualcosa che mi piace, ma dove sono anche nelle condizioni emotive e psicologiche per procedere con l'acquisto.
A maggior ragione, il punto vendita fisico probabilmente evolverà diventando più esperienziale: tuttavia, l'apporto umano resta e resterà nel prossimo futuro molto rilevante. La tecnologia può aiutare l'esperienza di acquisto e la personalizzazione: tramite la fidelity card, per esempio, è possibile accedere a un sistema di informazioni nel database, utili per indirizzare la vendita.
Tutto sarà sempre più ibrido e omnicanale: compreremo comunque nel negozio fisico, ma anche nell’e-commerce, in continuità, in maniera interconnessa e comunicante tra online e offline”.

Lo sguardo attento e aggiornato di Confimprese sul settore è fondamentale per costruire un percorso attuale ed efficace. Il lavoro in azienda, così come la collaborazione con la fitta rete dell’associazione di categoria, offre una prospettiva di successo per chi sceglierà di intraprendere questa avventura: il continuo aggiornamento delle competenze e degli insegnamenti proposti in relazione al mercato di riferimento, la velocità di inserimento nel mondo del lavoro e il valore degli interlocutori aziendali del percorso agevolano la formazione di professionisti competenti e preparati, pronti per inserirsi nel mondo del lavoro. 
 

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