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La formazione passa dall’esperienza: gli studenti di Martech a Dublino

Il fondamento della formazione degli ITS, Istituti Tecnici Superiori, è quello di mettere in relazione il mondo delle aziende e quello dei giovani. Grazie ai diversi percorsi di studio, infatti, vengono formate figure professionali dinamiche e intraprendenti in grado di rispondere alle esigenze sempre nuove e mutevoli del contesto in cui si trovano a lavorare


Il percorso di Marketing Technology Specialist, Martech in breve, ad esempio, punta proprio a fornire agli studenti competenze ampie e flessibili: dal marketing al digital, dalle nuove tecnologie alla promozione, fino alle applicazioni più moderne in fatto di Intelligenza Artificiale e analisi dei dati. 

Altra caratteristica fondamentale, inoltre, sono i docenti: chi insegna in ITS nel 97% dei casi proviene direttamente dal mondo del lavoro. Così imprenditori, designer, esperti e professionisti salgono in cattedra per condividere le proprie competenze e conoscenze con gli studenti.


È il caso di Francesco Lamacchia, CEO e founder di Dot Academy, una società che ha costituito nel 2014 e che si occupa di trasformazione digitale e di formazione in ambito digital marketing; Presidente del comitato direttivo dell'Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale, dal 2019 è anche innovation manager. Ogni giorno si occupa di aiutare le imprese a cambiare la loro dinamica organizzativa implementando l'uso di strumenti digitali.

I corsi associati

Digital Marketing Technology Specialist

Grazie alle esperienze concrete e alla fitta rete di relazioni che questi professionisti hanno con il tessuto imprenditoriale nazionale, ma non solo, gli studenti hanno l’opportunità di vivere dei momenti di apprendimento unici. 


Abbiamo chiesto a Francesco Lamacchia, quindi, di raccontarci di più del percorso attraverso cui guida gli studenti e di un viaggio speciale che ha fatto insieme a loro lo scorso anno.

 

Qual è l’obiettivo del percorso di Marketing Technology Specialist e che caratteristiche ha? 
“Dalle esperienze maturate è nato il progetto di questo corso ITS che supera i confini tradizionali del digital marketing e inizia a prendere in considerazione anche la parte di intelligenza artificiale, blockchain e realtà virtuale. Questo ci ha consentito di realizzare un percorso che è innanzitutto molto attuale e moderno, ma soprattutto molto richiesto dalle aziende in fase di inserimento lavorativo. Così la metodologia formativa che applico durante le mie lezioni si basa su diversi moduli didattici che riprendono il format proposto da uno dei talent show più famosi in ambito musicale: X Factor. Così i  bootcamp servono per accelerare il processo di apprendimento nella fase di costruzione di un business e della sua strategia comunicativa, digitale e di marketing; mentre gli home visit servono per conoscere le dinamiche organizzative e lavorative delle aziende che si offrono volontarie per ospitare i ragazzi e trasferire loro le informazioni sull'organizzazione quotidiana legata al mondo del marketing”.

 

Sei innovation manager di professione e sei abituato a muoverti in questo mondo che continua a cambiare. Che strumenti offre il percorso ai giovani per inserirsi in modo soddisfacente nel mondo del lavoro e che prospettiva li attende? 
“Ho soprannominato il corso di Martech il percorso mobile perché adatta quotidianamente gli insegnamenti proposti a quelle che sono le evoluzioni del mercato in ambito di tecnologia e trasformazione digitale così da formare profili sempre in grado di dialogare con questi cambiamenti. Le prospettive sono infinite e permettono ai più giovani di proiettarsi nel futuro grazie a solide basi e abilità acquisite nel presente: oggi l'azienda ricerca figure in grado di automatizzare il processo di comunicazione e renderlo sempre più fluido nel percorso di acquisizione del cliente.
Questa evoluzione verso la marketing automation si fonda sull’apporto fondamentale del pensiero umano, in grado di coordinare la necessità delle aziende di segmentare, anche attraverso l'uso dell'intelligenza artificiale, sempre di più il mercato personalizzando l'offerta in un circuito automatizzato che termina o con un carrello (se abbiamo un e-commerce) oppure con un contatto telefonico da parte dell'azienda che propone la vendita o l'incontro con il potenziale cliente”.

 

Che ruolo avranno i professionisti di domani nel cambiamento che ci attende?
“In Italia le aziende stanno scoprendo pian piano l'importanza di avere una risorsa all'interno delle loro strutture che faccia questo tipo di lavoro: si sta facendo tanta cultura per educare alla trasformazione digitale e c'è tanta sensibilità da parte degli imprenditori ad adottare nuovi sistemi per poter organizzare bene le loro aziende.
Le nostre risorse avranno il compito di accompagnare le aziende a cambiare metodologia, a cambiare pensiero e a strutturare una pianificazione totalmente innovativa basata su questi processi. 
L'Italia ha un ritardo tecnologico importante, però ormai questi investimenti non possono più essere rinviati. Dobbiamo convincere i nostri interlocutori, le aziende, che sviluppare nuove dinamiche organizzative insieme a queste figure è imprescindibile.
Questi giovani possono guidare il cambiamento: è il mio grande obiettivo e la mia sfida più stimolante. Loro sapranno come orientarsi su questo perché li stiamo preparando anche ad una mentalità imprenditoriale, meno impiegatizia, anche grazie ai progetti e alle esperienze dentro e fuori dalle aule, e questo sicuramente è un aspetto indispensabile per la loro crescita, personale e professionale”. 

 

A proposito di progettualità reali e di aziende, insieme agli studenti avete fatto un viaggio speciale a Dublino nel scorso dello scorso anno formativo. Di cosa si tratta? 
“A Dublino abbiamo vissuto un'esperienza memorabile e fantastica sotto tutti i punti di vista. I ragazzi hanno avuto modo di conoscere gli ambienti in cui si sviluppano le nuove idee all'estero
Siamo stati a Talent Garden, un co-working e un luogo di innovazione, dove la contaminazione costante dà vita a nuove prospettive di lavoro e di azienda. 
La seconda azienda che abbiamo visitato è leader nel mondo per la gestione dei CRM, i customer relationship management, cioè i sistemi di organizzazione, di archiviazione e di contatto di lead, cioè di clienti, acquisiti o potenziali, con cui l'azienda entra in contatto. La realtà si chiama Hubspot, nasce a San Diego e si espande poi in tutto il mondo. Siamo stati ospiti nella loro sede centrale, dove il responsabile ci ha spiegato qual è la filosofia di Hubspot e ci ha fatto anche vedere quali sono gli ambienti di lavoro innovativi presenti all'interno della struttura. Gli uffici si trovano all'ultimo piano di un grattacielo stupendo che si affaccia sul fiume Liffey che attraversa la città . Qui troviamo un contesto in cui le persone durante le pause si dilettano a giocare a biliardino, alla Play Station oppure a ping pong. Questo significa fare community, stimolare le persone a sviluppare una nuova mentalità, attrarre i talenti e farli crescere
In più, Dublino è una città che si presta molto ai giovani, dove abbiamo vissuto diversi momenti di svago per unire l’utile al dilettevole: siamo andati a berci una bella Guinness, abbiamo fatto una gita all'interno della Dublino vecchia, abbiamo visitato la famosa cattedrale di San Patrick con una guida locale che ci ha spiegato la storia della città e le evoluzioni dell'ultimo decennio. Abbiamo capito che la città ha saputo attrarre un numero sempre crescente di giovani desiderosi di aprire start-up e di entrare in contatto con grandi società come Google e Linkedin, che permeano il nostro ambiente digitale ogni giorno. 
Quando siamo tornati, ho chiesto ai ragazzi un lavoro di sintesi, una sorta di quotidiano, di giornale, in cui rappresentare tutte le attività che hanno svolto, le riflessioni che hanno maturato e come hanno vissuto l’esperienza. Sono emersi dei lavori veramente molto approfonditi e appassionati che mi hanno fatto capire che è un'esperienza che dovrà essere necessariamente replicata!”.

 

Questi home visit come definiti proprio dalle parole di Francesco Lamacchia permettono di sedimentare conoscenze, vivere emozioni e creare relazioni in modo ancora più efficace che in aula: incontrare professionisti e toccare con mano la loro quotidianità, visitare aziende, parlare con le persone ed entrare in contatto con culture diverse sono solo alcuni degli aspetti che rendono questo genere di esperienze speciali, contribuendo alla formazione di profili professionali ancor più completi e preparati
 

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