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MAW e Ines Luppi: le mille facce delle risorse umane

MAW è un’agenzia per il lavoro nata in Italia che conta oggi 118 filiali tra Nord e Centro Italia e un gruppo di più di 600 dipendenti. MAW è uno dei punti di riferimento del settore e si caratterizza per una serie di parole chiave che ben descrivono il suo ruolo nel complesso panorama professionale contemporaneo: matching, formazione, talent e team. L’obiettivo di MAW, infatti, è mettere in relazione aziende e persone, guidando i lavoratori attraverso percorsi di crescita funzionali allo sviluppo del proprio talento e al raggiungimento di obiettivi ambiziosi e opportunità uniche
 

Grazie a una forte presenza sul territorio e un massiccio impiego delle tecnologie come strumenti indispensabili per rispondere alle esigenze delle aziende e dei lavoratori, MAW si impegna per produrre un impatto positivo in ambito sociale e ambientale attraverso una rete composta da 3.000 aziende clienti attive e 21.000 lavoratori solo nell’ultimo anno
 

MAW attraverso il lavoro del gruppo multibusiness di cui è parte incarna una delle esperienze HR più complete a livello nazionale: W Group, infatti, si occupa di recruiting, formazione e tecnologia, dal punto di vista della selezione del personale e dei servizi di supporto alle aziende. 
Insieme a MAW, ITS Academy Machina Lonati ha progettato il corso di HR Manager con l’obiettivo di preparare giovani studenti a inserirsi nel settore delle risorse umane attraverso un percorso dedicato che permetta loro di comprendere tutte le potenzialità e le prospettive della professione
 

Abbiamo incontrato Ines Luppi, una delle recruiter più esperte di MAW, per farci raccontare il suo percorso professionale e ciò di cui si occupano le diverse figure all'interno dell’azienda, chiara esemplificazione della complessità del settore HR.

I corsi associati

“Sono approdata al mondo delle risorse umane dopo un percorso accademico completamente diverso, in ambito linguistico. Ho iniziato con degli stage all'interno degli uffici commerciali esteri di aziende del territorio, ma ho capito che non era il mio punto di arrivo. 
A 23 anni, nel 2005, ho letto un annuncio di ManPower: cercavano un'assistente di filiale per una delle loro agenzie del lavoro. Qui le mansioni proposte erano quelle di reclutamento e selezione del personale e, nonostante non avessi vicino nessuno con quel tipo di esperienza, provavo un forte interesse per queste attività. Una volta assunta, in filiale ho avuto la fortuna di entrare in contatto con molte aziende del territorio: questo permette di accrescere le competenze, la conoscenza dell’area di riferimento, quindi capire meglio che tipo di aziende ci sono, cosa producono, che cosa fanno, che dimensione e che struttura hanno. 
Nel 2009 vengo assunta da MAW, dove inizio con un percorso legato alle politiche attive di Regione Lombardia, occupandomi di percorsi di orientamento e ricollocazione professionale. 
Da qui, passo all'ufficio personale interno di MAW che all'epoca si occupava principalmente dell'amministrazione del personale, mentre la selezione del personale veniva fatta direttamente dai responsabili di area. Oggi l'ufficio è molto più strutturato: si va più veloci, si è più efficienti e si riesce a rispondere alle esigenze dei colleghi in tempi più snelli. Io mi occupo della selezione dei profili interni perché lo staff di un'agenzia per il lavoro per molti versi è uguale a quello di qualunque altra azienda: ci sono dipendenti amministrativi, un ufficio contabile, una funzione IT e un team legale che servono per aiutare i colleghi a svolgere le attività legate al core business”. 

L’HR Manager può ricoprire ruoli diversi e operare, all’interno delle realtà più disparate, con competenze eterogenee. Che mansioni svolge un professionista nell'ambito delle risorse umane? 
“La prima è quella di raccogliere e analizzare il fabbisogno all'interno delle varie divisioni dell'azienda: insieme ai colleghi analizziamo il fabbisogno di figure all’interno della loro funzione o del loro team. Una volta riconosciuta la vacancy, vengono pubblicati gli annunci sui canali di reclutamento più adatti, anche digitali, per raggiungere platee di destinatari sempre più ampie. L'annuncio può subire modifiche, integrazioni e deve essere monitorato in modo continuo per valutare la redemption che ottiene. 
Dopo aver raccolto le candidature, svolgo sempre un primo colloquio, o più di uno se necessario.  Cerco di accorpare i candidati per gruppi omogenei così da avere lo stesso approccio e capire meglio le differenze tra loro. Il colloquio è un momento fortemente connesso con la percezione che, nel mio lavoro, si impara solo con l'esperienza. Il candidato, infatti, mi comunica tutta una serie di informazioni, anche paraverbali, strettamente legate al suo profilo soft, al suo approccio al lavoro e al suo sistema valoriale. Per alcune persone il valore professionale è legato alla crescita delle competenze, per altre all'ambiente. C'è chi fortunatamente non nega un certo tipo di ambizione e comunica di dimostrare la sua voglia di imparare, di accrescere le competenze e di voler fare un certo tipo di percorso professionale”.

In relazione al contesto interno all’azienda, invece, di cosa si occupa l’HR Manager?
“Uno degli aspetti importanti per un esperto di risorse umane è il piano di crescita: le aziende devono essere preparate e sapere che percorso di crescita proporranno alle figure interne. Questo richiede tempo, voglia e una predisposizione da parte non solo del dipendente, ma anche dell'azienda. 
Poi c’è tutto il mondo del welfare e della flessibilità che rappresenta una leva di trattamento importantissima per i giovani e che può innescare un meraviglioso circolo virtuoso, un percorso di crescita vero e proprio, incentivato dai diversi ruoli HR promuovendo la creazione anche di funzioni o team nuovi, in grado di crescere.
Un HR, inoltre, può occuparsi di aspetti amministrativi: contratti di lavoro, gestione delle assenze, della retribuzione, delle buste paga, dei bonus e delle modifiche al CCNL. 
L’esperto di risorse umane può impegnarsi anche nella formazione dei dipendenti interni. Il dipendente, per crescere, sentirsi soddisfatto e lavorare meglio, ha bisogno di essere formato su nuove tematiche, strategie e regole, in maniera continuativa e in prospettiva”.

Qual è lo step successivo alla formazione interna? 
“Attraverso la formazione io trattengo il mio dipendente, ma ci devo anche parlare. Una parte centrale del lavoro dell’HR riguarda proprio il momento di incontro col dipendente: storicamente la valutazione delle performance era un confronto a senso unico, mentre ora è arricchita da una parte relativa alla costruzione, insieme alla risorsa, di quello che potrà essere fatto in futuro, prossimi obiettivi e responsabilità. Si analizzano i ruoli e le attitudini dei dipendenti, ma anche la benefit compensation e quindi tutto ciò che riguarda le condizioni contrattuali, il livello o il riconoscimento economico del dipendente. L'azienda che propone un percorso di crescita delle competenze e delle responsabilità, magari portando anche alla nascita di un ruolo di coordinamento, deve essere pronta a tutte le possibilità”.

L’aspetto dei benefit è centrale per trattenere i propri dipendenti, ma come si può allargare il proprio team in un contesto competitivo come quello del mondo del lavoro attuale? 
“L’HR coordina anche una serie di attività legate all’incontro di potenziali talenti. Come? Rafforzando l'immagine dell'azienda, ma sempre più costruendo uno storytelling intorno alle realtà: cosa facciamo, come lo facciamo, quali possono essere le soddisfazioni professionali, quali gli sbocchi e il percorso di crescita che attende i giovani. Il mondo talent serve per andare a individuare e riconoscere il talento attraverso incontri nelle scuole, con gli ITS e con le università, oltre a open day, recruiting day e giornate di orientamento su tutto il territorio nazionale. La chiave è rendere tutto ancora più coinvolgente anche con domande, slide oppure utilizzando tecniche tipiche del mondo del gaming, come fa il mio collega Cristian Molinari”. 

Essere un professionista delle risorse umane, quindi, oggi presuppone un alto livello di preparazione e di specializzazione perché ogni mansione possiede caratteristiche differenti e presuppone un certo livello di attitudine personale
All’interno del settore, quindi, ogni giovane interessato a perseguire una carriera nel mondo HR può trovare il percorso adatto alla propria vocazione e con competenza, impegno e un po’ di esperienza può raggiungere la soddisfazione professionale in un ambiente dinamico e motivante, come MAW. 

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