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Sara Maino Sozzani: sostenibilità e talenti emergenti

“La creatività si può formare, si può sperimentare in molti modi diversi e il passato è essenziale per avviare un processo creativo innovativo ed eccellente”. 
Questo è il messaggio che Sara Maino Sozzani, punto di riferimento per il fashion internazionale, ha voluto lanciare ai giovani studenti di Modellistica e Stilista Tecnologico di ITS Academy Machina Lonati a fine novembre, nell’ambito di un incontro dedicato ai temi della sostenibilità, della responsabilità e del futuro del settore moda.

 

Sara Maino Sozzani è una professionista lungimirante che ha dedicato la sua carriera a progetti destinati a promuovere il talento in ogni sua forma: è impegnata da oltre trent’anni con Vogue Italia, dove è approdata grazie alla zia, Franca Sozzani, che nel tempo ha reso grande il fashion system italiano; Sara, dopo aver ricoperto diverse mansioni all’interno della redazione, si è ritagliata un ruolo di primissimo piano grazie alla profonda vocazione per il lavoro e alla ferma volontà di seguire sempre le proprie idee.
Oggi Sara Maino Sozzani si occupa di talenti e brand emergenti per la Camera della Moda, supporta il Made in Italy, propone percorsi di formazione nelle scuole, è nel board dei contest più importanti al mondo riservati a talenti emergenti ed è direttore creativo della Fondazione Sozzani che si occupa di arte e design. 

 

Grazie al racconto della sua esperienza passata, ma anche della sua quotidianità, gli studenti hanno potuto comprendere le innumerevoli sfaccettature di un settore che si interroga, che evolve e che necessita di risposte concrete a esigenze sempre nuove. 

I corsi associati

Modellistica, Confezione e Sartoria Donna

Come si è avvicinata ai temi della sostenibilità e del green? 
“Mi sono interrogata sul fatto che, attraverso il mio lavoro di ricerca di talenti e promozione di nuove idee, stessi mettendo altra “carne al fuoco”. Così con Franca Sozzani abbiamo deciso di iniziare a impegnarci sul serio: abbiamo aperto una sezione green nell’ambito di un evento che stavamo organizzando a Dubai e poi deciso di dedicare un numero di Vogue Talents, la rivista che la testata riserva ai talenti emergenti, al green e alla sostenibilità: “New frontiers of awareness”.
Sentivo una responsabilità rispetto a questi temi: sono consapevole che, producendo qualcosa di nuovo, non si potrà mai essere completamente sostenibili, ma cerco di dare visibilità al cambiamento, a chi vuole occuparsi in maniera attiva di una trasformazione. Se si ha la possibilità di veicolare dei messaggi importanti, bisogna farlo, anche attraverso un atteggiamento trasparente e responsabile da ogni punto di vista e uno storytelling efficace in grado di raccontare una storia in modo coinvolgente e credibile”. 

 

Quali sono i requisiti per essere un fashion designer oggi?

“Serve indubbiamente essere sostenibili e responsabili perché i progetti creati abbiano un valore reale, soprattutto dal punto di vista del pensiero critico attraverso il quale vengono formulati, ancor prima dell’estetica. Come creativi è indispensabile riuscire a dare vita a un circolo virtuoso attraverso cui la moda diventi un mezzo per affermare certi messaggi, non un fine. Nel lavoro di grandi designer responsabili, come ad esempio Marina Spadafora o Matteo Ward, il capo è un veicolo per comunicare altro.

Inoltre, invito i ragazzi a prestare grandissima attenzione alla comunicazione dei propri valori e alle scelte che devono essere il più possibile consapevoli e incentrate sulla qualità del prodotto, piuttosto che sulla quantità. 

Consiglio sempre di fare passaggi graduali: non serve avere fretta e l’esperienza è essenziale per costruire una propria identità e un proprio modo di fare le cose”.

  
 

 

Nel corso dell’incontro, durante il quale l’ospite ha lasciato che fossero i ragazzi a porre domande, anche scomode, Sara Maino Sozzani ha sottolineato più volte la crescente e costante attenzione ai  temi della sostenibilità, anche grazie a designer di fama internazionale e a figure dedicate che nascono anche all’interno delle aziende di moda, come il manager della sostenibilità. Sara Maino Sozzani ha ricordato che la responsabilità è un percorso educativo che deve condurci a comprendere in modo chiaro non solo ciò che prendiamo dal pianeta, ma anche ciò che lasceremo.
 

Cosa significa essere creativi oggi? 

“Essere liberi di esprimere la propria visione e ciò in cui si crede. La creatività non ha confini e ha mille sfaccettature diverse che non devono essere ingabbiate. È importante seguire il proprio cuore e non ascoltare proprio tutti: bisogna essere concentrati, focalizzati sui propri valori come se fossero una bussola. Serve avere dei sogni che ci guidino e ci salvino: un credo forte e sincero che permetta di raggiungere i propri obiettivi anche nelle fasi più critiche”. 

Centrale nell’intervento di Sara Maino Sozzani il tema del Made in Italy, un aspetto con cui tutti i creativi si confrontano grazie anche a uno scambio continuo tra passato e presente, tradizione e innovazione. 
“Il Made in Italy è un’eccellenza perché c’è storicità, artigianalità, heritage familiare nella produzione. In ogni regione italiana esiste una cultura del saper fare importante e radicata. Ciò che è storico è ciò che viene meno ora: il saper fare a mano è una grandissima capacità, una risorsa essenziale ed è fondamentale investire nelle nuove generazioni per trasmettere loro questo patrimonio”. Made in Italy, è inoltre sinonimo di sostenibilità e filiera green perché proviene da un percorso storico e autentico dove la produzione era certamente minore ma di altissima qualità e curata nel dettaglio.
 

Le nuove opportunità, quindi, sono frutto della combinazione di elementi diversi secondo Sara Maino Sozzani: educazione, idee delle nuove generazioni, responsabilità sociale, produttiva ed etica, si influenzano tra loro così da reinterpretare pensieri e punti di vista in maniera nuova, costruendo messaggi di valore. 

“Ognuno deve partire dalle proprie storie e dalle proprie esperienze per portare il passato nel presente e poi condurlo verso il futuro”, con questo invito Sara Maino Sozzani ha chiuso il pomeriggio di dialogo, sollecitando i giovani studenti dell’ITS Academy Machina Lonati a riflettere su un sistema moda che non funziona, che non deve e non può essere accontentato e che dovrà necessariamente cambiare per adeguarsi al mondo che evolve, anche grazie al contributo fondamentale che i designer di domani potranno fornire. 
 

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